“Unorthodox”: su Netflix una miniserie in 4 puntate potente e bellissima

Shira Haas sfodera una prova recitativa notevole, in questa serie ispirata a una storia vera

Una serie di Anna Winger e Alexa Karolinski. Con Shira Haas, Jeff Wilbusch, Amit Rahav, Langston Uibel, Tamar Amit-Joseph, Alex Reid. Miniserie drammatica. Germania, 2020

 

Uno dei titoli di punta delle ultime settimane di Netflix, capace di far parlare di sé in tutto il mondo e riscuotere un inaspettato quanto meritato successo. “Unorthodox” è una miniserie ideata da Anna Winger e Alexa Karolinski, con protagonista Shira Haas.

Al centro della storia Esther “Esty” Shapiro, una ragazza di fede ultra-ortodossa chassidica che, oppressa dalla rigide regole della sua comunità, decide di lasciare il marito e dal quartiere di Williamsburg, a Brooklyn, New York, vola a Berlino per riprendere in mano la sua vita.

Ispirata all’autobiografia di Deborah Feldman “Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche”, la serie si articola in quattro episodi di un’ora ciascuno. Il racconto alterna passato e presente, i primi giorni di Esty a Berlino e l’ultimo anno della sua “vecchia” vita, il matrimonio con Yanky e i problemi coniugali causati dalle continue pressioni che famiglia e comunità esercitano sulla coppia.

Se da una parte tutto ciò che riguarda le tradizioni chassidiche e il ruolo della donna nella comunità e nella relazione di coppia risulta affascinante e coinvolgente, facendo passare il messaggio di quanto possa essere potente una religione radicata e osservata, dall’altra si ha l’impressione di una sceneggiatura povera, di una storia non sfruttata al massimo.

L’impressione viene confermata se si pensa che solo la parte relativa alla vita newyorkese di Esty è basata sul libro della Feldman, che fa anche una breve apparizione anche nella serie, mentre il resto è tutta farina del sacco degli sceneggiatori.

Se lo spettatore si sente così coinvolto in “Unorthodox” gran parte del merito va a Shira Haas, che sfodera una prova recitativa notevole. Il pubblico piange con lei quando le rasano i capelli, condivide la sua rabbia per il fatto di non riuscire a gioire del matrimonio, respira durante il primo bagno nel lago di Berlino. Si percepisce il suo senso di incredula libertà e sembra quasi di guardare il mondo con i suoi occhi, come se anche per noi fosse la prima volta.

 

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