“Veleno”: quando il far west è la Terra dei Fuochi nel napoletano

Diego Olivares dirige una pellicola di denuncia sociale e politica necessaria sulla piaga dei rifiuti tossici

Un film di Diego Olivares. Con Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Salvatore Esposito, Nado Paone, Gennaro Di Colandrea, Miriam Candurro. Drammatico, 101’. Italia, 2017

Data di uscita italiana: 14 settembre 2017

 

Chi stabilisce quando un uomo possa definirsi coraggioso, quali azioni meritino plauso e quali biasimo?

Ad esempio non piegarsi ai ricatti, rifiutarsi di lasciare tutto e rifarsi una vita altrove, anche quando i tuoi cari ti pregano di farlo, è un atto di coraggio oppure una follia?

“Veleno” di Diego Olivares racconta una storia di coraggio, amore, morte e malavita, ma nonostante le premesse siano queste non aspettatevi di vedere il classico film eroico in stile americano. Perché “Veleno” va oltre.

Cosimo (Gallo) è un allevatore di bestiame nella famigerata Terra di Fuochi, dove vive con la moglie Rosaria (Ranieri), che dopo molti tentativi falliti aspetta finalmente un figlio. Persona semplice, onesta, gran lavoratore, gestisce l’azienda di famiglia insieme al fratello Ezio (Di Colandrea).

Anche se la notizia della gravidanza della moglie lo rende felice questa gioia è guastata: Cosimo infatti è gravemente malato, ma cerca di tenere Rosaria all’oscuro di tutto.

Oltre alla malattia, è costretto a combattere anche una lotta solitaria contro la camorra, che vuole appropriarsi dei suoi terreni, indispensabili per gli affari illeciti di smaltimento dei rifiuti. Ma nonostante offerte e intimidazioni, Cosimo non ha nessuna intenzione di vendere…

“Veleno” traduce in immagini la situazione drammatica di molte province del Sud Italia, dove lo Stato ha abdicato alla sua funzione di garante dei diritti dei cittadini e la camorra imperversa. Gli affari della malavita si sono diversificati, e lo smaltimento rifiuti è un vero e proprio business, giocato però sulla pelle dei cittadini.

Cittadini che sono chiamati a compiere, in solitaria, una tragica scelta: cedere alle pressioni e vendere la propria casa, per ricominciare altrove, oppure rimanere a proprio rischio e pericolo?

Una scelta esistenziale che, nel film di Olivares, allontana Cosimo dal fratello Ezio, stanco della povertà e dei sacrifici inutili, e propenso a vendere.

“Veleno” aveva ottime potenzialità drammaturgiche, che però sono andate in gran parte sprecate nello sviluppo narrativo, registico e tecnico. Una storia che avrebbe dovuto bucare lo schermo ed emozionare finisce purtroppo per risultare debole, più cerebrale che sentita.

La regia di Olivares è povera, essenziale, priva di mordente e di quell’esperienza necessaria per costruire un film verità, quasi un documentario.

La presenza di attori di valore ed esperienza come Luisa Ranieri, Massimo Gallo e Nado Paone non basta a far compiere un salto di qualità al film. In ogni caso tutto il cast – che comprende anche il Salvatore Esposito di “Gomorra” – merita un plauso per l’impegno e la forza emotiva messa in scena.

“Veleno” resta una pellicola di denuncia sociale e politica necessaria per tenere alta l’attenzione del pubblico su un problema che non è solo napoletano, ma riguarda tutti i cittadini.

 

Il biglietto da acquistare per “Veleno” è:
Nemmeno regalato. Omaggio
(con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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