“Vita da Carlo”: la serie su Prime Video è leggera, briosa, godibile

Carlo Verdone attinge dal suo passato per raccontare la quotidianità di un attore a Roma

Una serie di Carlo Verdone, Arnaldo Catinari. Con Carlo Verdone, Max Tortora, Monica Guerritore, Anita Caprioli, Filippo Contri. Commedia. Italia. 2021

L’immagine pubblica di Carlo è quella di un uomo generoso e sempre disponibile: a chi gli chiede selfie per strada, autografi negli autogrill, Carlo non si nega mai. Il prezzo di questa costante ribalta è una vita privata estremamente frugale, scandita da ritmi sempre uguali, quasi come una prigione. O una commedia.

 

Essere Carlo Verdone: pensate che sia un’impresa facile? 365 giorni all’anno, 7 giorni su 7? Dei personaggi famosi, della loro vita pubblica e privata, noi “comuni mortali” vediamo soltanto i lati “positivi” – la fama, il successo, il denaro e le possibilità che questo garantisce.

In realtà far convivere lavoro e famiglia, confrontarsi con i fan e con le loro, talvolta strampalate, pretese e richieste e persino affermare la propria individualità, l’essere persona e non (solo) personaggio non è facile.

Carlo Verdone affronta questi temi, con la consueta dose di ironia, nella serie “Vita da Carlo”, presentata in anteprima alla Festa del cinema di Roma e disponibile su Prime Video dal 4 novembre.

Nell’arco dei dieci episodi – la cui visione è nel complesso leggera e godibile, al netto di qualche criticità narrativa e strutturale – il pubblico si confronta con una versione inedita dell’attore, alle prese con problemi familiari, dubbi esistenziali, scelte professionali difficili e possibilità politiche.

La serie è liberamente ispirata al passato di Verdone. Sì, per qualche ora l’attore ha davvero pensato di “scendere in campo” e candidarsi come sindaco capitolino. Ma se nella realtà il ghiribizzo politico è stato di brevissima durata, nella fiction diventa l’espediente narrativo che innesca l’intreccio (molto spesso al limite del farsesco e troppo esiguo per così tanti episodi).

Tra amicizie, amori, equivoci e il profondo legame con la città di Roma, “Vita da Carlo” racconta la quotidianità di un uomo alla perenne – e vana – ricerca di tranquillità. Una sorta di risposta nostrana, leggere e briosa ma anche malinconica, al film “Essere John Malkovich” di Spike Jonze.

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