“IF – Gli amici immaginari”: una storia sulla perdita, anche di immaginazione

Il film di John Krasinski, con Cailey Fleming, è colorato e vivace ma anche malinconico

Un film di John Krasinski. Con Cailey Fleming, Ryan Reynolds, Ciro Priello, Pilar Fogliati, Emily Blunt, Matt Damon. Commedia, 104′. USA 2024

Bea, una ragazzina orfana di madre e con il padre in procinto di subire una delicata operazione chirurgica, scopre di poter vedere gli amici immaginari che sono stati abbandonati da quelli che un tempo erano stati bambini e si erano avvalsi della loro compagnia. Dopo aver scoperto che il suo vicino di casa ha il suo stesso potere i due si alleano per ridare loro compagnia.

 

Quinto lungometraggio da regista di John Krasinski, “IF – Gli amici immaginari” parte da un’idea abbastanza interessante – e se gli amici immaginari fossero reali? – e la trasforma in una storia sul potere dell’immaginazione di un bambino, filtrata attraverso una lente decisamente adulta.

In un lungo montaggio di apertura, impostato su un tema emozionante del compositore Michael Giacchino, ci vengono presentate Bea (Fleming) e la sua infanzia idilliaca e stravagante trascorsa a New York City.

Con uno stile che ricorda da vicino il disneyano “Up”, scopriamo che la madre della ragazzina è morta di cancro. E qualche tempo dopo, anche il padre finisce nello stesso ospedale, in attesa di un intervento al cuore. Bea è affidata alle cure della nonna, ma anche se si professa cresciuta per disegni e fantasia, inizia a vedere strane creature che si aggirano nel suo palazzo…

Di gran lunga il lavoro più incentrato sui bambini di Krasinski fino a oggi, “IF” è un’opera dolce, vivace, colorata ma anche malinconica, che non rifugge i momenti più bui e dolorosi, che purtroppo caratterizzano la vita di tutti, e trova un buon equilibro tra questi e la bellezza di vivere.

Il film affronta soprattutto il tema della perdita, non solo quella delle persone che amiamo, ma anche di tutti quegli elementi propri dell’infanzia – non ultima l’immaginazione – che ci lasciamo alle spalle nel processo di crescita. Dimenticati, forse, ma non eliminati del tutto, come ci ricorda il finale, e almeno questa è una nota positiva.

Nonostante i suoi adorabili personaggi animati – un enorme mostro viola, un orsetto gommoso versione gigante, un unicorno e tanti altri –, “IF – Gli amici immaginari” non convince del tutto a livello di sceneggiatura, come se tra animazione e racconto ci fosse un disaccordo. Quel che resta è soprattutto una storia dal sapore quasi catartico, che parla a grandi e piccini. E fa riflettere.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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