“Kung Fu Panda 4”: il Guerriero dragone alle prese col cambiamento

Nel nuovo film della serie, Po deve scegliere un successore e affrontare le sue paure

Un film di Mike Mitchell, Stephanie Stine. Con Jack Black, Awkwafina, Bryan Cranston, James Hong, Ian McShane, Ke Huy Quan, Dustin Hoffman, Viola Davis. Animazione, 94′. USA 2024

Il Maestro Shifu ha una notizia per Po: dovrà scegliere il suo successore come Guerriero dragone e diventare invece la guida spirituale della Valle della pace. Ma Po non è convinto del cambiamento… L’arrivo della volpe Zhen che lo informa di un nuovo grande pericolo, la Camaleonte, una potente maga mutaforme, spinge il nostro eroe a rimandare la decisione e mettersi in viaggio verso Juniper City. Qui dovrà affrontare il potente nemico, e le sue paure…

 

I cambiamenti spaventano… ma non necessariamente si dimostrano negativi. Se volessimo sintetizzare il messaggio di fondo di “Kung Fu Panda 4”, quarto film del fortunato franchise DreamWorks, che arriva al cinema a otto anni dal precedente, potremmo scegliere questa frase.

Maestro Shifu mette di fronte a Po una nuova sfida – una sfida che si dimostra più ardua di tutte quelle affrontate in precedenza, scale comprese: scegliere un successore come Guerriero dragone. Il nostro panda deve infatti diventare la nuova guida spirituale della Valle, prendere il posto – e il bastone! – che è stato di Maestro Oogway, farsi portatore di saggezza e serenità… Non è difficile immaginare che la prospettiva non lo alletti particolarmente. 

L’arrivo di un nuovo nemico – la temibile Camaleonte, che dalla lontana Juniper City minaccia la tranquillità del mondo con la sua brama di potere – permette a Po di accantonare il problema, almeno per il momento, e di mettersi in viaggio insieme alla volpe Zhen per fronteggiare l’avversario. 

Avendo letto alcune recensioni poco lusinghiere prima di vedere il film – mea culpa -, avevo aspettative piuttosto basse. In realtà “Kung Fu Panda 4” non è male come qualcuno ha scritto. L’assenza dei Cinque Cicloni si nota, nonostante sia giustificata all’inizio della storia, ma ci sono nuovi personaggi pronti a colmare il vuoto, e “vecchie glorie” pronte a portare un significativo contributo – personalmente ho adorato i cameo di Tai Lung.

Si può discutere sulla direzione scelta dagli sceneggiatori per la storia di Po, la decisione di farlo passare allo step successivo, smettendo i panni del Guerriero dragone per diventare un maestro spirituale come il centenario Oogway. Può sembrare affrettato – perché diciamocelo, a tutti sarebbe piaciuto e piacerebbe vederlo ancora a lungo padroneggiare le tecniche del kung-fu ed essere, finalmente, sicuro di sé e dei suoi mezzi! – ma ha una sua logica. Nell’evoluzione del personaggio e della storia ci sta. E comunque, questo passaggio di testimone non significa poi che Po dovrà starsene seduto a meditare, in eventuali futuri film. Nel ruolo di maestro e di insegnante ha ancora tanto da dare.

La Camaleonte è una cattiva credibile, spaventosa quanto basta per restare impressa ma non far uscire i bambini dalla sala con gli incubi e con un grande potenziale visivo – le sue trasformazioni repentine sono, dal punto di vista dell’animazione, tra le cose più riuscite. La sua backstory è piuttosto nebulosa, e non viene approfondita in modo particolare, è vero, ma quello che si vede e si percepisce è sufficiente per farne un buon personaggio.

Probabilmente non è il film più ispirato della serie – a mio parere il primo resta insuperabile! -, ma con una bella animazione, scene di combattimento convincenti e dialoghi divertenti ma a tratti anche ispirati, “Kung Fu Panda 4” non sfigura. C’è poco da fare: alcuni personaggi sono talmente riusciti che non smetteresti mai di andare a vedere le loro avventure!  

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