“L’inganno di cristallo”: recensione del romanzo di Blue Jeans

Il secondo capitolo, adrenalinico e imprevedibile, della serie crime con protagonista la 17enne Julia

Dopo il finale aperto, apertissimo di “La ragazza invisibile” (qui la recensione), c’era grande attesa per il secondo romanzo della trilogia di Blue Jeans, L’inganno di cristallo, edito in Italia da DeA Planeta.

Da quando è scampata per un soffio alla morte durante un’esplosione in metropolitana, Julia Plaza non è più la stessa: si chiude in camera, parla poco, si rifiuta addirittura di mangiare. Nemmeno l’amico Emilio, distratto dai litigi con la fidanzata, è in grado di strapparla ai suoi pensieri cupi. Tutti i compagni di scuola di Julia, del resto, sono profondamente cambiati dal giorno in cui Aurora Ríos è stata trovata assassinata nella palestra del loro liceo.

Ma una telefonata improvvisa riscuote Julia dal torpore: Iván Pardo, il ragazzo più grande di cui è innamorata, è sparito. Iván aveva parlato spesso ai suoi coinquilini della straordinaria intelligenza di Julia, ed è per questo che loro ora le chiedono aiuto.

Sebbene all’inizio voglia credere che si tratti solo di un brutto scherzo, la ragazza si ritrova catapultata in un altro terribile mistero: un omicidio in cui tutti sembrano avere un movente plausibile, e nascondere il loro vero volto. E questa volta Julia potrà contare solo sulla vicinanza di sua nonna Pilar – una settantenne amante di Agatha Christie e con la sua stessa prodigiosa capacità deduttiva – per risolvere questo fragile e complicato inganno.

La sfida per l’autore che si fa chiamare Blue Jeans non era tanto replicare il successo del primo libro, già best-seller in Spagna, quanto piuttosto costruire una seconda storia crime credibile e plausibile, nonostante la protagonista 17enne, mettendo in qualche modo da parte il passato, il caso “scolastico” che Julia ha aiutato a risolvere lo scorso anno, e ampliando lo spettro di osservazione… Devo dire che con “L’inganno di cristallo” c’è riuscito piuttosto bene.

La trama del romanzo è imprevedibile, fantasiosa, evita di ripercorrere strade già percorse in “La ragazza invisibile” aprendosi alla città e ad altri mondi rispetto al microcosmo scolastico, senza comunque perdere di vista quello che è stato in precedenza.

Il fatto che la protagonista della trilogia sia una ragazza di 17 anni dalla memoria prodigiosa, con una grandissima capacità di osservazione, un piccolo genio, diciamo, poteva rivelarsi un boomerang, per l’autore. Invece Blue Jeans è stato bravo a dare a Julia una caratterizzazione tutto sommato credibile, senza esagerare con i “superpoteri”.

Julia è una ragazza come le altre per molti aspetti, che cerca di fare i conti con quello che le è successo e di trovare un modo per andare avanti con la sua vita. Julia non ha tutte le risposte, soprattutto quando si tratta dei suoi rapporti personali, e questo, al lettore, piace. La sua confusione, i suoi dubbi, le sue difficoltà ad approcciarsi a Iván o a capire come sia meglio comportarsi con Emilio e Vanesa, ce la fanno sentire vicina, umana.

Personalmente avrei evitato di aggiungere alla trama principale, al “caso” principale le due sotto-trame della moglie dell’attentatore e della fuga del professore-assassino, perché più che contribuire al “mood crime” del romanzo generano confusione, distolgono da quello che è davvero il cuore della vicenda.

Gestire tre storyline complesse allo stesso tempo non è facile, e in questo caso lo sviluppo di due delle tre (ma soprattutto di una) risulta alquanto improvvisato, traballante, come se l’autore avesse voluto mettere tanta carne al fuoco ma poi fosse stato costretto a lasciarne bruciare una parte per salvare il resto…

Al di là di questi dettagli, “L’inganno di cristallo” è un buon romanzo perché ti lascia con il fiato sospeso dall’inizio alla fine e perché i colpi di scena arrivano quando meno te lo aspetti – vi sfido a dire che avevate già indovinato il nome dell’assassino prima della fine!

E poi naturalmente c’è il finale aperto, uno dei marchi di fabbrica di Blue Jeans. Questo non sarà adrenalinico come quello de “La ragazza invisibile” ma è abbastanza aperto e problematico da lasciarti con la curiosità di leggere anche il terzo romanzo, la conclusione della serie (che però arriverà in Italia almeno tra 12 mesi).

 

 

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