“Annabelle 2”: sequel noioso e prevedibile per le vicende della bambola demoniaca

David F. Sandberg dirige un horror senza mordente, che non spaventa, presentato in anteprima al Giffoni Film Festival

Un film di David F. Sandberg. Con Alicia Vela-Bailey, Miranda Otto, Stephanie Sigman, Anthony LaPaglia, Talitha Bateman. Horror, 109′. USA, 2017

 

La figura del critico cinematografico, oggi, ha ancora ragione di esistere? Una recensione, per quanto di qualità, può indirizzare i gusti del pubblico?

Se su questi punti siamo dubbiosi, figuriamoci il valore che possano avere i giudizi e le parole di uno come me, che non ha nemmeno il titolo di professionista doc.

Il 13 ottobre 2014 scrissi un pezzo su “Annabelle” di John R. Leonetti, augurandomi che sulla bambola indemoniata potesse calare il sipario.

Tre anni dopo, eccomi di nuovo sconsolato davanti al pc, senza riuscire a trovare un mezzo spunto per scrivere qualcosa di utile su “Annabelle 2 – Creation” di David F. Sandberg, presentato in anteprima mondiale al Giffoni Film Festival.

Obiettivo del film è spiegare l’origine della bambola, portando quindi lo spettatore indietro nel tempo.

I Mullins sono una famiglia felice e serena, composta da Samuel (LaPaglia), abile costruttore di bambole, dalla moglie Esther (Otto) e dalla figlia Annabelle. Un incidente d’auto cambia per sempre le loro vite…

La storia vera e propria inizia 12 anni dopo la tragedia. Un gruppo di orfanelle accompagnate da sorella Charlotte (Sigman), costrette a lasciare il proprio istituto distrutto, viene accolto nella casa coloniale dei Mullins.

Le bambine, entusiaste, iniziano a esplorare la dimora. Tra i segreti che nasconde, la camera della figlia defunta dei coniugi e un vano segreto che custodisce la bambola Annabelle.

Una delle giovani ospiti, Jeanice (Bateman), diventa oggetto delle attenzioni di un’entità maligna, che sembra essere collegata alla morte dei Mullins. Ma anche la coppia non sembra essere esente da colpe…

“Annabelle 2” è un horror che non presenta alcuno spunto originale. Lo sceneggiatore ha attinto a piene mani ad altre pellicole di genere (come non cogliere i riferimenti e gli omaggi a “L’esorcista”?), finendo però per scrivere una storia prevedibile, scontata e a tratti davvero noiosa.

La pellicola non è nemmeno spaventosa, nonostante l’impegno delle due giovani attrici protagoniste, Talitha Bateman e Lulu Wilson, già apprezzata lo scorso anno in un altro modesto prequel, “Ouija -L’origine del Male”.

“Annabelle 2” è un prequel inutile e privo di pathos e ritmo, che fatica a conquistare ma anche a mettere i brividi.

Un terzo film dedicato alla bambola è quasi certo che si farà. Non ci resta che sperare che almeno nella prossima pellicola sia lei a stancarsi di noi e a voler tornare all’Inferno, dove le possibilità di respirare un po’ di vera paura sono maggiori.

 

Il biglietto da acquistare per “Annabelle 2 – Creation” è:
Neanche regalato (con riserva). Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre. 

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