“Bad luck banging or loony porn”: un film provocatorio e ben girato

Radu Jude riflette sulla società rumena attraverso la storia di un'insegnante di Bucarest

Un film di Radu Jude. Con Katia Pascariu, Claudia Ieremia, Olimpia Malai. Drammatico, 106′. Romania, Repubblica ceca, Lussemburgo,  Croazia, 2021

Emi, un’insegnante, gira per uso privato un video ad alto tasso di erotismo che però finisce su PornHub e viene scoperto dai suoi allievi. Viene immediatamente convocata l’assemblea dei genitori che debbono dare un parere dirimente sulla sua futura presenza nella scuola.

 

A inizio marzo, in una Berlinale duramente colpita dalla pandemia, a trionfare è stato un film dall’anima profondamente “berlinalese”, se mi concedete il termine. Si tratta di “Bad luck banging or loony porn” del rumeno Radu Jude, che già dal titolo promette provocazione e ironia, e infatti non delude.

La pellicola mescola diversi stili e per questo potremmo definirla sperimentale. Inizia, con grande impatto, con una scena di pornografia amatoriale; continua seguendo la protagonista in giro per Bucarest, come in una sorta di documentario; poi passa a un collage di immagini e didascalie; e infine culmina nel processo fai-da-te nel cortile della scuola.

La storia è quella di un’insegnante, Emi (Pascariu), che si trova condannata dalla morale comune dopo che un video hard amatoriale che ha girato con suo marito finisce inavvertitamente in rete. Il confine tra vita pubblica e vita privata è distrutto, e lei rischia di perdere il posto a causa dei genitori indignati dei suoi alunni. (Se la vicenda vi suona familiare è perché è successo qualcosa di analogo lo scorso anno in Italia, e questo rende il film di Jude quantomai attuale).

Non avendo visto gli altri titoli in concorso non posso esprimermi sulla scelta della giuria, composta in via eccezionale da sei registi che hanno vinto precedenti edizioni della Berlinale. C’era forse qualche altro film che meritava l’Orso d’Oro? Non ne ho idea.

Quello che so è che “Bad luck banging or loony porn” è attuale, incisivo, a tratti disorientante e sicuramente ben girato. È una critica della società rumena che si può facilmente estendere a tutta la società occidentale, intrappolata tra pregiudizi e moralità, pronta a condannare chi ha l’ardire di mettere in discussione la sua ipocrisia.

E l’ipocrisia più grande della società moderna, intellettualmente e tecnologicamente tanto avanzata, riguarda – ancora e sempre – il sesso, che è presente ovunque ma guai a parlarne apertamente! La protagonista osa farlo, sfidando la platea di genitori seduta davanti a lei, rigorosamente con distanziamento e mascherine – il che rende la situazione ancora più surreale.

Jude ha saputo sfruttare la pandemia in corso per raffigurare ancora meglio la grettezza umana, come si vede anche nella sezione documentaristica tra strade e mercati di una Bucarest post primo lockdown. La gente appare più arrabbiata, più meschina e quindi più pronta ad accusare e a condannare il prossimo.

“Bad luck banging or loony porn” lancia tanti interrogativi al suo pubblico, evidenziando i collegamenti e le contraddizioni tra storia, morale, filosofia, scienza, consumismo, tutti aspetti su cui è costruita la società moderna. Le risposte agli interrogativi, però, dobbiamo trovarle da soli, scegliendo la versione del finale che più ci aggrada.

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