“Brazen”: su Netflix un thriller sconclusionato, inverosimile e banale

La Alyssa Milano di "Streghe" protagonista inadeguata di una storia che proprio non decolla

Un film di Monika Mitchell. Con Alyssa Milano, Sam Page, Colleen Wheeler, Lossen Chambers, Malachi Weir. Thriller, 94′. USA 2022

L’autrice di gialli Grace Miller si precipita alla casa di famiglia a Washington su invito della sorella, con la quale aveva perso i contatti. Quando quest’ultima viene uccisa e la sua doppia vita di performer sul web viene alla luce, Grace ignora gli avvertimenti del posato detective Ed e si fa coinvolgere nelle indagini. Ma questa non è finzione, è la vita e le persone muoiono davvero… 

 

Il 2022 è iniziato da solo sedici giorni, eppure “Brazen” di Monika Mitchell, disponibile su Netflix dal 13 gennaio, ha già portato a casa la poco invidiabile nomination di film più sconclusionato, inverosimile e in ultima analisi inutile dell’anno.

“Brazen” è l’opposto di come andrebbe scritto, diretto e interpretato un thriller. L’idea sarebbe quella di affrontare la delicata tematica della pornografia e in generale del mercato del sesso online in modo serio. Il risultato, purtroppo, è parodistico se non comico.

Gli sceneggiatori si sono ispirati al romanzo di Nora Roberts “Il desiderio corre sul filo”. Non ho letto il libro in questione, quindi non voglio né posso giudicare il valore dell’opera, ma se fossi nei panni dell’autrice penserei di procedere contro gli sceneggiatori per lo scempio che hanno prodotto.

“Brazen” presenta un impianto narrativo di assoluta modestia sotto ogni aspetto, finendo per indisporre anche il più volenteroso e paziente degli spettatori. Un thriller dalle sfumature romance ed erotiche che fin dalle prime battute palesa criticità strutturali e difetti artistici.

La storia non decolla mai, mancando di creare pathos o empatia nei confronti dei personaggi e generando invece noia e insofferenza. Un intreccio banale, scontato, insulso.

Alyssa Milano, ripescata dall’oblio dopo i fasti televisivi di fine anni ‘90, non è credibile in questa versione moderna e sexy della Signora in giallo. L’attrice avrebbe dovuto essere il valore aggiunto del progetto, invece finisce per rappresentarne uno dei principali problemi.

Se l’obiettivo della regista Monika Mitchell era quello di farci rimpiangere gli sceneggiati gialli di Canale 5 trasmessi in seconda serata anni fa possiamo dire che l’ha centrato in pieno! Per tutto il resto ripassare un’altra volta.

 

Il biglietto da acquistare per “Brazen” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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