“Coup de chance”: un classico film alla Allen, che ricorda “Match Point”

Rapporti di coppia messi in crisi dal destino, per una pellicola parigina poco ispirata

Un film di Woody Allen. Con Sara Martins, Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Elsa Zylberstein, Niels Schneider. Drammatico, 96′. Francia, Gran Bretagna 2023

Jean e Fanny formano una coppia apparentemente ben assortita. Hanno un lavoro redditizio, vivono in un quartiere elegante di Parigi e sembrano innamorati come all’inizio della loro relazione. Di lui si mormora che abbia uno scheletro nell’armadio sul piano professionale. Lei invece inizia a provare un senso di colpa che si unisce alla passione che sente nascere per un compagno di liceo incontrato un giorno in modo casuale.

 

Per svoltare la nostra esistenza, tutti sogniamo di avere il cosiddetto “colpo di fortuna”. C’è chi ne invoca uno in campo amoroso, chi in campo professionale, chi in senso generico, per risollevarsi da un periodo negativo.

Woody Allen nel suo nuovo film “Coup de chance”, presentato fuori concorso a Venezia, affronta proprio questa tematica inserendola nel contesto a lui estremamente familiare dei rapporti di coppia – e nella cornice parigina. Ma attenzione al titolo! Perché il cineasta newyorchese si conferma molto abile quanto ironico a giocare con le parole.

Per un “colpo di fortuna” due ex compagni di liceo, Fanny (de Laâge) e Alain (Schneider), si incontrano a Parigi. Lei è sposata con Jean (Poupaud) e sembra aver costruito un rapporto solido. Ma si sa, galeotta può rivelarsi la Ville Lumière, e se il marito tradito scopre la tresca le conseguenze possono essere devastanti – e prevedibili… 

Woody Allen ha indubbiamente segnato il cinema del Novecento, ma bisogna dire che la vena creativa, nel nuovo millennio, si è alquanto usurata. “Coup de chance” è infatti un classico, quanto usurato, “film alla Allen degli ultimi anni”, un remake in chiave francese del famoso e riuscito “Match Point”.

L’intreccio è prevedibile, tolto il fatto che stavolta è il destino/caso a orchestrare gli snodi decisivi della storia e delle vicissitudini dei personaggi più che essi stessi. C’è spazio per qualche sorriso e qualche raro applauso in sala – forse concesso più per inerzia che per reale convinzione.

Una visione godibile a tratti ma certo non indimenticabile. E il futuro registico e creativo di Woody Allen, quello sì, sembra davvero legato a “un colpo di fortuna”. Perché se non arrivano idee nuove o la mano del destino le cose potrebbero mettersi male…

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