“Getting naked: a burlesque story”: essere protagonista nella città più difficile del mondo

Il documentario di James Lester racconta quattro artisti del Burlesque che si esibiscono sulla scena newyorkese

Un film di James Lester. Con Hazel Honeysuckle, Gal Friday. Documentario, 85′. USA, 2017

 

Ogni volta che il caporedattore Turillazzi mi invia la lista dei film da seguire durante i Festival, oltre a spaventarmi di fronte alla mole di proposte, credo di scoprire qualcosa in più della donna che si cela dietro il progetto di Parole a Colori.

Guardando quelli di Venezia, sono rimasto sorpreso di trovarci anche “Getting Naked: A Burlesque Story” – e mi auguro un giorno, davanti a un buon caffè, di scoprire cosa ha spinto il mio boss a sceglierlo. Mera curiosità, oppure passione?

Il sottoscritto si è approcciato alla visione del documentario di James Lester diviso tra sincera curiosità e un’atavica e familiare idiosincrasia per qualsiasi tipo di danza.

Il regista qui porta lo spettatore dentro il colorato ed eccentrico mondo dei danzatori di burlesque di New York, facendo conoscere le storie private e umane di chi ha scelto questa come professione.

La scena newyorkese è un mondo sotterraneo fatto di sesso, provocazioni e umanità. Il documentario segue quattro artisti, che hanno appena scoperto la propria identità e scelto di seguire la loro vera natura senza timore di scoprirsi metaforicamente e realmente, raccontandoli nel privato e sul palcoscenico.

Sono donne che hanno una vita privata e affettiva appagante, c’è chi ha un marito, chi un fidanzato, ma che ogni sera sul palco possono esprimere se stesse. Perché essere protagonista, animatore e donna nella città più difficile del pianeta non è solo un hobby, è uno stile di vita.

“Getting Naked: A Burlesque Story” è un film fresco, allegro, divertente ma con quella leggera e misurata sfumatura di malinconia che cattura l’attenzione.

Sarebbe stato comunque consigliabile approfondire alcuni passaggi e ridurne altri, per mantenere costante il ritmo e la godibilità del film.

Comunque, a fine proiezione ho capito che chi sceglie di dedicarsi al Burlesque non torna quasi mai indietro, felice, almeno per qualche ora al giorno, di aver seguito il cuore e non la ragione.

 

Il biglietto da acquistare per “Getting naked: A burlesque story” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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