“Eismayer”: un’opera prima matura e coerente sul coraggio di superare

Il film di David Wagner rompe le barriere su uno degli ultimi baluardi dell’omofobia, l’esercito

Un film di David Wagner. Con Gerhard Liebmann, Luka Dimic, Julia Koschitz, Anton Noori, Karl Fischer. Drammatico, 87′. Austria 2022

Il vice tenente Eismayer è l’istruttore più temuto dell’esercito austriaco. I suoi metodi ne hanno messo in discussione il futuro nell’arma. Eismayer è anche gay, un segreto che minaccia il suo lavoro e la sua famiglia. Un giorno Falak, gay dichiarato, si unisce al reggimento. Con lui Eismayer si scontra, ma ne è al tempo stesso attratto. Eismayer deve scegliere se superare il timore di un coming out o continuare a vivere una vita piena di infelicità ed emozioni represse.

 

Lopera prima di David Wagner, vincitrice del Gran premio IWONDERFULL alla Settimana internazionale della critica 2022, rompe le barriere su uno degli ultimi baluardi dell’omofobia, l’esercito, per parlare di accettazione e del coraggio di andare avanti e reinventarsi. 

Il vice-tenente e istruttore delle nuove leve dell’esercito austriaco, l’Eismayer del titolo (Liebmann), usa metodi marziali e pugno di ferro, ed è malvisto non solo dalle giovani reclute ma anche dai suoi superiori. L’arrivo nel reggimento del bosniaco Mario Falak (Dimic). dichiaratamente gay, lo porterà a mettere in discussione la sua vita.

Il regista David Wagner utilizza una narrazione diretta e precisa, con dialoghi intimi che riescono a restituire il senso della storia e i sentimenti che veicola. Nonostante le ambientazioni “fredde”, la caserma e l’abitazione familiare, rese ancor più algide e ostili dall’utilizzo di una fotografia cupa e spesso scura, Wagner riesce a mettere lo spettatore a proprio agio, accompagnandolo in un racconto a lieto fine che non è mai banale.

Merito anche degli attori, tra cui spicca Gerhard Liebmann nel ruolo del protagonista Eismayer, uomo rude che nasconde la sua sensibilità dietro una maschera e un atteggiamento marziale, sempre serioso e distaccato fin quando l’amore non sarà capace di farlo sorridere.

Un film sul “coraggio di superare” e sul coming out, sul conoscere se stessi e gli altri” si legge nella motivazione con cui la giuria internazionale della SIC ha accompagnato il premio a “Eismayer”, che ricordiamo è basato sulla vera storia, l’amore, le sfide di due uomini che si sono incontrati in un mondo in cui tutto era contro di loro. E noi non potremmo essere più d’accordo.

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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