I FANTASTICI 4 | Quando il bianco e il nero diventa un valore aggiunto

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire

I primi tentativi di proiettare un film “a colori” risalgono alla fine dell’Ottocento, con la colorazione a mano, ma è solo nel 1935 che vide la luce la moderna pellicola a colori. Il primo lungometraggio commerciale ad usarla fu il documentario “Royal Journey”, distribuito nel dicembre 1951.

Il bianco e nero, che per decenni è stato una scelta obbligata per i registi, nel corso degli anni è diventato quindi un vezzo stilistico, un atto coraggioso, e, nei casi migliori, un valore aggiunto.

In occasione dell’uscita di “Mank”, il nuovo film di David Fincher disponibile su Netflix dal 4 dicembre, nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto per voi i quattro film in bianco e nero girati ai tempi del colore più indimenticabili.

 

8 ½

di Federico Fellini. Con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Anouk Aimée, Sandra Milo, Rossella Falk. Drammatico,138′. Italia 1963

Federico Fellini fa suo il bianco e nero, rendendolo glorioso. Un colore lucido e netto, molto contrastante, che elimina quasi totalmente il grigio. Una visione cromatica sinonimo di classe, stile e modernità.

 

THE ELEPHANT MAN

di David Lynch. Con Anthony Hopkins, John Hurt, Anne Bancroft, John Gielgud, Wendy Hiller, Freddie Jones. Drammatico, 125′. Gran Bretagna 1980

Quando Mel Brooks propose a David Lynch di raccontare la storia vera di un freak, Lynch aveva già fatto il suo esordio con i due colori. Nelle mani di David il film diventa commovente, dolce e delicato, con un bianco e nero stupendo che ci parla di un’altra epoca e che divide tutti in buoni e cattivi, personaggi bianchi e personaggi neri.

 

TORO SCATENATO

di Martin Scorsese. Con Robert De Niro, Joe Pesci, Cathy Moriarty, Coley Wallace, Frank Adonis, James V. Christy. Biografico, 129′. USA 1980

Sfiora le icone sacre, il bianco e nero del film di Scorsese che si ispira a Pier Paolo Pasolini. Il regista inventa una soluzione stilistica che, insieme alle scene al rallentatore e all’eccellente fotografia, danno vita ad una dimensione spirituale in cui proietta le vicende violente di jack LaMotta.

 

SCHINDLER’S LIST

di Steven Spielberg. Con Liam Neeson, Ben Kingsley, Ralph Fiennes, Caroline Goodall, Embeth Davidtz, Andrzej Seweryn. Drammatico, 200′. USA 1993

Come esaltare al massimo il bianco e nero? Inserendo un dettaglio, un unico dettaglio colorato: il cappotto rosso che ci consente di seguire una bambina dal rastrellamento alla morte. Ispirandosi a “La corazzata Potëmkin”, la trovata scenica di Spielberg rende ancora più intensa la sua immensa pellicola.

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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