“The animal kingdom”: un originale thriller sci-fi, selvaggio e sensoriale

Thomas Cailley mescola generi e suggestioni, per una storia dal grande potenziale

Un film di Thomas Cailley. Con Adèle Exarchopoulos, Romain Duris, Paul Kircher, Nathalie Richard, Nicolas Avinée. Avventura, 130′. Fracia 2023

In un mondo colpito da un’ondata di mutazioni che stanno gradualmente trasformando alcuni esseri umani in animali, François fa tutto il possibile per salvare sua moglie, colpita da questa misteriosa condizione. Mentre alcune creature scompaiono in una foresta vicina, lui si imbarca con Émile, il loro figlio sedicenne, in una ricerca che cambierà le loro vite per sempre.

 

Quante volte abbiamo pensato o detto, magari leggendo i fatti di cronaca, che l’uomo è il peggiore degli animali? Pensate adesso che, per via di un’infezione, le persone si stiano letteralmente trasformando in bestie. Come potrebbe finire?

“The animal kingdom” di Thomas Cailley, film d’apertura della sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2023 e in uscita nei cinema italiani a giugno, inizia in modo originale e spiazzante, mescolando fantasy e storia familiare.

François (Duris) e il figlio sedicenne Émile (Kircher) vivono un rapporto molto conflittuale. Il ragazzo non capisce infatti come il padre possa ancora considerare Lana, la moglie/madre colpita dall’incurabile mutazione, parte della famiglia, tanto da trasferirsi per far sì che abbia le migliori cure. Per lui, Lana è morta. Ma il destino ha in serbo diverse sorprese…

Il film cambia registro in corsa, trasformandosi in un coming of age. E non contenti, gli sceneggiatori mettono altra carne al fuoco, inserendo la critica sociale verso una società incapace di accettare ciò che è diverso e il tema della genitorialità.

“The animal kingdom” aveva delle buone potenzialità. Inizialmente queste sono state sfruttate per poi perdersi in un caotico e dispersivo groviglio di linee narrative – non tutte strettamente necessarie. Il film poteva concludersi almeno in altri tre modi, più sensati di quello scelto da chi di dovere.

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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